Argomento: I nostri dati (quelli dei clienti) e come una azienda li può usare per trovare nuovi clienti sul web e non solo.
Gli strumenti che si trovano sul web.
Il marketing in tempo reale, programmi che decidono cosa proporre al cliente in base alle sue interazioni con l'azienda e le sue proposte...
Questo autunno è all'insegna della formazione, l'anno
passato ho avuto purtroppo poca testa e poco tempo per fare corsi, succede a
chi vive davvero e si sfida!
Questi mesi invece c'è la testa, c'è la voglia, le risorse,
il tempo e l'energia adatta.
Sono una vera e propria outsider, con le proprie idee e con le
proprie intuizioni, ho la fortuna di fare mille cose diverse per cui sono come
un'antenna e capto molti segnali che se non ci sono troppe interferenze
arrivano nel mio tavolo da lavoro e diventano idee per i miei progetti.
La mia passione fare davvero qualcosa per le aziende
italiane, progetti di comunicazione, piani marketing, soprattutto per quelle medio-piccole, quelle che ne hanno più bisogno. Quelle che sono però il motore di una economia che fa fatica a ripartire.
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Follia? Sì, spesso la pago, ma si sa ognuno ha un'indole e come dice il mio coach Giuseppe Esposito, che mi segue oramai da due anni e mi assiste nel labirinto delle mie mille personalità, se non si rispetta la propria indole non si vince.
Sono quella delle premesse...
Venendo al sodo: cerco di continuo soluzioni per i miei
clienti, nelle mie aziende non c'è un equipe, spesso non c'è un ufficio
marketing, non si fa progettazione, non si fanno piani di azione. Aiutare davvero le aziende significa dare loro strumenti per far trovare nuovi clienti, o meglio questo è quello che ogni azienda chiede.
Se in gruppo, nei progetti, mi occupo prevalentemente di fotografia aziendale, video, immagine pubblicitaria, quando lavoro come free lance del marketing e della comunicazione, a Siena, a Grosseto e a Firenze, il mio lavoro diventa a 360 gradi nel campo del marketing e della comunicazione.
Il mio target sono, ripeto, le piccole medie aziende,
quelle che in Italia abbondano e che, scusate il gioco di parole, spesso sono
abbandonate a se stesse.
Perché in Italia abbiamo grandi idee, grandi talenti, ma
mancano talmente tante cose che diventa davvero difficile fare business.
Non si ha chiaro come un'azienda debba lavorare, progettare e le istituzioni e le associazioni non fanno abbastanza.
In prima persona mi sono scontrata con la crisi, che fortunatamente
sta passando ma che ha fatto grandi danni.
Il tema scottante di questi anni è come investire in pubblicità, soprattutto quella on line, e far si che il budget restituisca subito un feed back positivo o utile, che coinvolga il mio cliente, quello vero, non uno a caso, quello che ha bisogno di cio che io vendo e nel caso non ne avesse proprio bisogno, come posso far si che questo bisogno, che io so che lui può avere, sia stimolato? :-)
Sono anni che ci "tracciano", lo sapete, ci chiedono dati, informazioni, e se anche non lo fanno direttamente, lo fanno con iscrizioni a mail list, lo fanno nei siti di vendita on line, nei social, analizzano tutto di noi: da quanto dormiamo, a quanto mangiamo, a quanto tempo passiamo in auto, quale è il nostro film preferito e ogni quanto ci facciamo la doccia ed è solo l'inizio di una "trasparenza", a mio avviso terrificante.
Ma tant'è per quanto possiamo ripudiare la cosa, funziona così, le aziende ci vogliono vendere le cose che producono, dove è la novità? Gli diamo noi il consenso! No, non sarò polemica, questa volta voglio solo analizzare la cosa.
Ci sono alcuni punti importanti che TUTTI dobbiamo sapere:
i colossi hanno budget da investire e saranno padroni delle vendite; (e dei nostri dati!) perchè se puoi comprare le informazioni del tuo cliente, potrai soddisfarlo e farlo tuo;
importante è avere il suo consenso per poterlo tartassare!
Ed ecco quindi che il consenso diventa più prezioso dell'oro.
I piccoli quindi dovranno adeguarsi, crescere velocemente, studiare e tenere il passo e ATTENZIONE ATTENZIONE: UNIRSI. Unico modo per sopravvivere nei palazzi dorati dei grandi.
Non è la fine del mondo, è solo un cambiamento enorme, sostenuto dalla tecnologia che sta arrivando, poi continueremo a fare prosciutti, auto, ventilatori. E...mi fermo.
Ma quindi come fa un piccolo medio imprenditore a sopravvivere adesso, ad adeguarsi? E' sempre in tempo?
Si, per ora si. Può ragionare come una grande azienda? Questi argomenti che sembrano solo trend possono davvero aiutarlo? La risposta è ancora si!
Deve rivolgersi a aziende di marketing che rientrino nei suoi budget ovviamente, e quindi deve dedicare un budget a questo aspetto, deve chiedere alle associazioni di categoria di essere aggiornato e formato per affrontare questi cambiamenti, deve investire in formazione e non deve assolutamente rimanere indietro. Perchè poi il progresso tecnologico ci aiuta servono nuove figure professionali e questo vorrà dire nuovi posti di lavoro e quindi è un nostro alleato, se l'accogliamo e non mettiamo la testa sotto la sabbia.
Su Facebook, Google, e altri network della rete ci sono già tool per piccoli imprenditori, che danno la possibilità di investire piccole cifre e avere risultati apprezzabili, ma non funziona il fai da te, in poche parole il primo investimento è quello di prendere un esperto, e come si cerca? Sul web, se c'è, se lo intercettate vuol dire che sa cosa sta facendo. Chiedete un incontro, conoscetelo e provate a vedere cosa vi racconta.
Occorre un piano marketing, un piano di comunicazione, scegliere i propri obiettivi e avere le idee chiare, poi il resto lo farà il prodotto, lo farà il valore intriseco nella vostra azienda.
Il webinary di oggi usava termini che pochi imprenditori conoscono, parlava di progetti che poche aziende riescono a concepire.
Io le racconto alle aziende, le plasmo sulle caratteritiche di ogni cliente e faccio si che i miei clienti siano sempre al passo con i tempi.
Faccio una consulenza prima di partire con tutti i miei servizi.
E se siete arrivati fino a qui vi meritate anche la mia visione positiva di un mercato che ancor viaggia con vecchi concetti di marketing: occorre smettere di voler vendere cio che produciamo, occorre diversificarsi, pensare al futuro e vendere cio che davvero sarà richiesto e parlo di sostenibilità, ecologia, spiritualità, natura, curiosità, emozioni... stiamo diventando sempre più consapevoli e sempre più coscienti del fatto che ogni nostra scelta ha un impatto sulla vita di tutti e li c'è il futuro.
Un futuro dove non ci sarà bisogno di vendere... e si venderà molto di più.
E adesso si parte con un altro webinary sul SEO, dagli USA, per sentire cosa accade oltre oceano!
Buona serata!