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giovedì 13 marzo 2014

Il grafene e i nuovi sensori per macchine fotografiche e smart phone

E quindi la domanda torna più attuale che mai cosa è la fotografia?

Il grafene, per chi ancora non conoscesse questo materiale miracoloso, è costituito da un singolo strato di atomi di carbonio organizzati secondo una struttura a nido d’ape.
Il suo spessore è un milione di volte inferiore a quello di un capello umano e possiede un’elevata conducibilità elettrica.

Questa la definizione di Wikipedia:
Il grafene è un materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio (avente cioè uno spessore equivalente alle dimensioni di un solo atomo) ed è duro quanto il diamante.
Come suggerisce la desinenza -ene del nome, gli atomi sono ibridati nella forma sp², e si dispongono quindi a formare esagoni con angoli di 120°. In presenza di imperfezioni (pentagoni o ettagoni invece degli esagoni), la struttura si deforma: quando ci sono 12 pentagoni, si ha un fullerene. La presenza di singoli pentagoni o ettagoni provoca invece increspature della superficie.
Il grafene viene ottenuto in laboratorio dalla grafite. I cristalli di grafite vengono trattati con una soluzione fortemente acida a base di acido solforico e nitrico, e successivamente ossidati ed esfoliati fino a ottenere cerchi di grafene con gruppi carbossilici ai bordi. Mediante trattamento con cloruro di tionile (SOCl2), queste molecole periferiche vengono trasformate in cloruri acilici (alogenuri acilici composti da un acile e un atomo di cloro) e poi in ammidi. Il risultato è un cerchio di grafene solubile in tetraidrofuranotetraclorometano e dicloroetano.
Le scoperte sul grafene e le sue applicazioni (realizzazione di un transistor) conseguite nel 2004[1] sono valse il premio Nobel per la fisica 2010 ai due fisici Andre Geim e Konstantin Novoselov dell'Università di Manchester. Nonostante i problemi iniziali riscontrati nell'applicabilità del grafene a singolo strato, i due fisici hanno evoluto il materiale fino alla costruzione del cosiddetto grafene a doppio strato, il quale garantisce più resistenza e flessibilità di utilizzo

Sono appassionata di queste cose e ringrazio il web che mette a disposizione così tante informazioni! Se avessi potuto scegliere avrei voluto studiare tutto il giorno, sono curiosa e niente per me è inutile o noioso! Ma è andata così, e per fortuna appunto esiste Wikipedia... di cui mi tocca fidarmi affascinata!
Cmq torniamo a noi!
Un gruppo di ricercatori del Nanyang Technological University, in Singapore, ha sviluppato un sensore per fotocamere, fatto in grafene, che raggiunge una sensibilità mille volte superiore a qualsiasi cosa disponibile oggi sul mercato. Il sensore è capace di rilevare un vasto spettro di luce, rendendolo quindi ideale per tanti diversi tipi di camere. Potrà in futuro essere impiegato in fotocamere per il traffico, fotocamere infrarosse e le ottiche di tante sonde spaziali, lander o rover futuri.  Fonte: http://www.fotozoom.it/blog/attrezzature/item/1524-rivoluzionario-sensore-fotografico-al-grafene-1000-volte-piu-sensibile-degli-attuali.html
La sua elevata sensibilità ne consente l’impiego in condizioni di bassa illuminazione, per cui le foto ottenute saranno sempre perfette.

La nanostruttura in grafene “intrappola” le particelle di luce per un tempo maggiore, fornendo segnali elettrici molto più forti che verranno quindi trasformati in immagini. Più forte è il segnale elettrico generato dagli elettroni, più chiare e nitide saranno le foto scattate. La performance, come la velocità di risposta, può essere ulteriormente migliorata.

Il professore Wang Qijie, inventore del sensore, crede che presto sarà possibile realizzare sensori in grafene flessibili ed economici. I produttori dovranno solo sostituire il materiale usato nel processo di fabbricazione CMOS con nanostrutture in grafene. In poco tempo si potranno così produrre sensori cinque volte più economici. Il prossimo passo sarà l’avvio della collaborazione con l’industria per portare i sensori in grafene nei prodotti commerciali.
Fonte: http://www.webnews.it/2013/05/31/sensori-in-grafene-per-le-foto-notturne/?ref=post

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