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martedì 15 dicembre 2015

Eccellenze in digitale: Made in Italy sempre avanti con Google che ci insegna a usare i suoi strumenti

Cari amici 
avete visto la fantastica novità di Google plus riguardo alla preparazione di chi ha un profilo Google e lo vuole utilizzare per farsi tanta e corretta pubblicità?

Direi che per le aziende che hanno uno staff interno è qualcosa di strepitoso!

Ovviamente sto seguendo il corso on line per capire e valutarne anche la validità, ma già di primo acchito ritengo che questo strumento sia favoloso!
Non a caso si chiama:
Eccellenze in digitale
per accederci si deve creare un account Eccellenze Made in Italy che terrà conto dei nostri progressi e ci terrà aggiornati su tutte le novità che Google tirerà fuori dal suo cappello magico!

Ecco il il link per trovare Eccellenze in Digitale


Buon lavoro amici
e se volete invece un'esperto per la vostra attività
visitate il mio sito cliccando su questo link:
Lavoro in tutta Italia per una comunicazione all'avanguardia e in queste città ho già tanti clienti: Siena, Grosseto, Firenze, Milano e dove vuoi tu! Oggi il lavoro telematico lo permette!


Buona serata
Amici

domenica 4 ottobre 2015

Eroica 2015 - Quando il territorio si promuove da solo, quando le cose che creano valore raggiungono traguardi incredibili!

Qualche settimana fa, Nicola Bettini figlio di Giuliano, della storica Ciclofficina di Poggibonsi, con i quali sto sviluppando un piano di comunicazione per il 2016, legato al valore umano, allo sport, alla salute, all'aggregazione,  mi chiama comunicandomi che parteciperà alla corsa Eroica di quest'anno, che si svolgerà Domenica 4 Ottobre.
La cosa che mi ha davvero colpito di questa famiglia e di questo progetto è la passione, l'umiltà e la convinzione... discorso lungo che comunque vi farò conoscere mentre daremo vita al progetto.

Nicola mi comunica anche che uno dei percorsi della storica corsa passerà proprio sotto casa mia, sulla strada di Piana, stupenda strada bianca tra Buonconvento e Ponte d'Arbia.

Ci andrò, decido, per fare due scatti.

Stamani però il tempo è pessimo, piove in maniera torrenziale
e così rinuncio.

Verso le 12 misticamente esce il sole e così decido di andare, in realtà piove sempre, ma in maniera davvero leggera e non continuamente, per cui il panorama regala scorci indescrivibili, oltre a profumi autunnali di rara intensità, si sa la pioggia sprigiona profumi fantastici.

Davanti ai miei occhi sfilano tantissime biciclette, con un flusso continuo, di due tre persone, che passano salutandomi, spesso bagnatissimi e ricoperti di fango, ma con un sorriso di soddisfazione e orgoglio raro da trovare di questi tempi.


Eroica 2015 - Strada di Piana
© Vanessa Rusci
 IPhone 6 Instagram Filter
Tutti i diritti riservati

Ma cosa è questa Eroica che vediamo spesso scritta su tanti cartelli in Toscana?
Quando è nata? Dove e per volere di chi?

L'Eroica nasce nel 1997
prendiamo qualche frase importante dal sito ufficiale:
"Vogliamo far riscoprire la bellezza della fatica e il gusto dell’impresa." 
GIANCARLO BROCCI, Ideatore de L'Eroica

"Il ciclismo eroico di Bartali e Coppi è quello capace di insegnare i bisogni veri, quelli legati al sacrificio che cerca i limiti del proprio fisico, quando sete, fame, stanchezza si fanno sentire con tutta la loro intensità. E’ un ciclismo in grado di diffondere rispetto e creare legami tra avversari leali. 
E’ anche un ciclismo che mira a generare atleti sani e belli da guardare, nuovi modelli di vita a cui ispirarsi e ambire. L’Eroica è anche una fondazione per la salvaguardia del patrimonio di strade bianche della Toscana.

Da queste concezioni romanticamente attuali è scaturita l’idea dell’evento ciclistico nato nel 1997. 

Al via furono in 92 i “cacciatori di sentimenti e emozioni“ come li definisce l’ideatore Giancarlo Brocci.


In queste poche righe riconosco tanto della filosofia della Ciclofficina, lontana dal ragionare unicamente in termini di profitto e denaro e dedita veramente a un percorso umano e sociale importante.


Quali sono le caratteristiche di questa corsa?

Salvo diversa indicazione pubblicata nei siti delle singole manifestazioni, agli eventi Eroica si può partecipare solo con 
Bici Eroiche o con Bici in Stile Vintage 
Per Bici Eroiche (ovvero Biciclette d’Epoca) si intendono tutte le bici da corsa su strada costruite fino al 1987 incluso sia con cambio che senza cambio, quali quelle costruite alla fine del 1800 o all’inizio del 1900. 
Ritengo sia affascinante!

E per l'abbigliamento?

Per partecipare agli eventi Eroica i ciclisti sono altresì invitati ad indossare abbigliamento d’epoca o d’ispirazione, tendenzialmente maglie e calzoncini di lana, acrilico o altri materiali utilizzati fino alla fine degli anni '80, evitando di mettere in vista indumenti con materiali tecnici di recente manifattura.

Gli organizzatori degli Eventi Eroica possono riservarsi di non ammettere alla partenza ciclisti con abbigliamento o atteggiamenti farseschi o irridenti.

Attenzione anche agli accessori.

Nel rispetto dello spirito rievocativo dalla manifestazione, i partecipanti sono invitati a curare la scelta di tutti gli altri accessori, a partire da scarpe, cappellini, borracce, etc.

Per quanto riguarda l’utilizzo del casco di sicurezza omologato, questo è l’unico accessorio moderno di cui è consentito e consigliato l’utilizzo.

In alcuni Paesi l'utilizzo di un casco omologato potrebbe essere obbligatorio.

Leggi anche: http://eroica.it/ispirazione#sthash.B4ZLV5XH.dpuf

Per il percorso esistono 4 tipi di gara:
46 km
75 km
135 km
209 km


ed ho trovato questa bella mappa per mostrarvi il percorso di quest'anno

C'è poi tutto un interessantissimo movimento vintage legato alla corsa, di personaggi che si vestono come negli anni 20, che non necessariamente corrono in bici, ma partecipano nei vari punti di ristoro o nei mercatini legati alla corsa.
Di questo parleremo poi, nei prossimi mesi!

Un ultimo regalo per i curiosi:
Giancarlo Brocci, in questo video, racconta la nascita dell'Eroica a Gaiole, ricorda la fatica di un epoca senza tecnologia, ricorda un epoca dove lo sport serviva per capire la vita, gli sforzi necessari per vincere, ricorda quanto questo oggi serva ai nostri giovani.


Ed ecco gli scatti che ho selezionato da una sessione di un'oretta in mezzo all'umore instabile del tempo, ho scattato con Iphone 6 e usato filtro Instagram "Amaro", giocando poi con la post produzione sempre di Instagram. 

Amo la fotografia Smart... mi da la possibilità di esprimermi liberamente...

Curiosità
Eroica 2015 - Strada di Piana

© Vanessa Rusci
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Tutti i diritti riservati

Tenacia
Eroica 2015 - Strada di Piana

© Vanessa Rusci
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Sento il profumo della potenza umana...
Eroica 2015 - Strada di Piana
© Vanessa Rusci
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C'è una forza illimitata nella nostra natura...
Eroica 2015 - Strada di Piana
© Vanessa Rusci
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Velocità in curva Eroica 2015 - Strada di Piana
© Vanessa Rusci
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La mia preferita: Da solo
Eroica 2015 - Strada di Piana
© Vanessa Rusci
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Tutti i diritti riservati

Concludo sottolineando che ancora una volta le cose che davvero vincono, che creano valore sociale, che proseguono e si concretizzano nel tempo sono cose che partono da passioni, da sogni, da un piccolo gruppo di persone senza troppe pretese e poi aggregano persone, col tempo diventano movimenti importanti.
Da queste riflessioni e incontrando persone che credono in questo ho cominciato a credere che si può davvero fare una comunicazione differente, che non plagi, che non imponga, che crei valore... come la fotografia di valore, come una vita impiegata a creare valore.
Eroica, Villaggio della birra (che sapete non cito a caso, sono eventi che portano la  Toscana nel mondo, che creano turismo, economia sana, pubblicità gratuita, vorrei tanto che i nostri cari politici comprendessero questo e che sostenessero sempre queste iniziative, così importanti per il nostro territorio!

Grazie a Nicola per avermi catapultato in questa bella realtà!

Buona domenica!

giovedì 1 ottobre 2015

Giocando con le donne... quando una ricerca artistica si plasma per un lavoro di comunicazione

Luana Bonelli, commercialista di Siena preparata, colta e amante dell'arte e della cultura mi mette in contatto con Giovanna Sciarappa titolare dell'attività Gilly Hair Style di Siena, secondo Luana sono la persona giusta per realizzare un lavoro fotografico "fuori dalle righe" per la comunicazione di Giovanna che come ogni anno realizza una campagna per pubblicizzare la nuova stagione di acconciature.

Incontro Giovanna a Siena presso il suo negozio e scopro che ha vissuto, studiato e lavorato a Londra, che ha una mentalità audace e un livello professionale molto alto.

Ascolto attentamente le sue richieste e poi me ne vado promettendo di li a breve un preventivo.

Il mio lavoro sui ritratti performativi c'entrerebbe, penso, due temi, Afro e Anni 50, le modelle saranno donne "vere" non modelle professioniste perchè Giovanna vuole coinvolgere le proprie clienti, ci sarà una truccatrice professionista che studierà e elaborerà il tema, il tutto durerà dal pomeriggio fino a sera e lo spazio dove allestirò il set non sarà grandissimo considerando che avrò flash da studio e un fondale bianco. 

Quando eseguo lavori di questo genere occupandomi di comunicazione sto molto attenta a non far prendere il sopravvento al mio lato "ribelle", quello che combatte il sistema "donna da cover". 

Anche perchè poi spesso sono proprio le donne a chiedere di essere rappresentate in maniera ideale, senza rughe, senza difetti, più magre, più alte e perchè giudicarle, bombardati come siamo tutti da ideali sublimi e irraggiungibili... e qui ci saremmo mosse addirittura nel campo intimo della parrucchiera e della truccatrice...

Comunque presento il preventivo a Giovanna e le lancio la mia idea: se le va di lasciarmi un po di spazio, dove posso provare a realizzare le "mie" immagini, quelle che faccio per la mia ricerca, se mi autorizza a lasciare qualche ruga, utilizzare le mie aberrazioni da obiettivo... e lei accetta...

Così fotografo queste donne, che non hanno esperienza di set, che si vergognano, (il set di solito si sogna,  può apparire come un podio per la bellezza, ma poi alla fine spaventa) che alla fine quasi si abbandonano in un atto di totale fiducia... doppia responsabilità... grandi aspettative...

Ci divertiamo, giochiamo, scimmiottiamo le grandi dive...

Facile fare belle foto con le ragazze pettinate da Giovanna, facile per la sua bravura e facile e sicuro perchè poi esiste la post produzione, quella che toglie ogni difetto, che mostra capelli inesistenti di gomma, pelli di plastica, sorrisi da Barbie...

Parlo con le ragazze, spiego che il mio obiettivo le distorgerà, che racconterò altre cose oltre a quelle che normalmente si vedono nei giornali, che da anni cerco di mandare altri stereotipi e di smontare quelli che a volte provocano tanta sofferenza, pur essendo una cultrice della bellezza femminile, pur amando e riconoscendo il bello. Dico loro che non ritoccherò tutte le fotografie... accettano.

Poi arriva la fase della selezione e della post produzione e come sempre scopro che sono riuscita a raccontare delle donne. Mi innamoro dei miei scatti, narcisisticamente. Perchè?
Primo perchè io amo fotografare le donne, e poi perchè fotografo/racconto donne vere.
Perchè mistificando con l'obiettivo ma senza esagerare con la post produzione racconto i mille istanti che compongono il ritratto di ognuno di noi. 

Noi siamo mille istanti consecutivi percepiti da altezze, angolazioni, prospettive diverse di continuo... percepiti da stati d'animo mutevoli, influenzati da emozioni e da esperienza...E soffriamo per le foto brutte, per il riflesso di uno specchio, ma noi non siamo quella frazione di secondo, siamo energia, rumore, musica, emozione, movimento, entità fisiche uniche... perfettamente dotate...


Non vado oltre... le foto racconteranno il gioco di questa bella operazione.

Un grazie a tutte le donne coinvolte per essere state al gioco, per avermi permesso di giocare.

Grazie in primis a Luana, senza la quale questa operazione non sarebbe partita. Grazie a Giovanna per aver accettato la sfida, grazie a Andrea Bassega e Tania Ferri per essere sempre al mio fianco e per sopportare la mia terribile spocchia fotografica... ma d'altra parte tutti lo sanno per me: #lafotografiaèunacosaseria. Grazie anche allo staff di Giovanna: disponibile, sorridente e preparatissimo: Sara, Caterina e Lola

E un SUPER GRAZIE VA A TUTTE LORO

LE VERE PROTAGONISTE: 

Luana, Giada, Valentina, Marta, Camilla e Marianna!


pagina web con le foto della serata
Photo Vanessa Rusci
Model Luana Bonelli
Hair e Make up Gilly Hair Style Siena
Dove si trova Gilly Hair Style a Siena



lunedì 20 luglio 2015

WINFINGER VIDEO PER IL PROGETTO DELLA REGIONE TOSCANA, finalmente su You tube a al Expo Toscana


Winefinger video su You Tube


Video realizzato per il progetto Regionale WineFinger, promosso dalla Regione Toscana, Università di Siena, Pisa e Firenze.
Il progetto tratta dei Sistemi innovativi per una tracciabilita’ molecolare integrata del Brunello di Montalcino

Al progetto hanno aderito le aziende
Soldera Brunello Montalcino
Le Potazzine 
Col d'Orcia
Caprili

Il progetto è stato sviluppato dalle Università di Siena, Firenze, Pisa.

Sviluppo progetto DNA Ser.ge Siena http://www.serge-genomics.it/index.php

Ho lavorato sul concetto di “invisibile”, il campo delle  ricerche, l’ho “visualizzato” come ricco di energia, di movimento, il concetto è  che ogni cosa che ci circonda è in movimento, anche se apparentemente statica, così ho usato i miei movimenti di camera sulle immagini, ho pensato alle cellule, alle molecole, ai loro movimenti, repentini e a scatti talvolta e talvolta armoniosi e perfetti, così acceleravo e diminuivo i tempi di lettura, ho voluto raccontare le ricerche in un misto tra reale e irreale, i pensieri e il concreto e così ho aggiunto vettoriali e disegni, che rompessero lo schema del reale.

Ho dato spazio, sempre pensando al movimento, alle botti che contengono il vino e il suo processo alchemico, alle vigne che esplodono di vita, e ai marchi di chi sostiene la ricerca.

Alla fine ho chiuso con ritratti dei ricercatori, con l’intento di dare visibilità a chi lavora “dietro le quinte” e nella ricerca e ho inserito la frase “per te - for you” in chiusura, un brindisi e  l' impegno di chi ricerca  a disposizione di chi vuole credere in nuovi orizzonti, cerca qualità e sicurezza, crede nelle cose ben fatte

Musiche: chiedere via mail a info@vanessarusci.com



martedì 14 luglio 2015

Newsletter e comunicazione di valore: è l'ora di passare alla modalità RETE e UMANITA'

Buongiorno cari amici!
Questo caldo è potente vero?
Ma in attesa della ambite ferie, o al fresco dell'ombrellone, facciamo due chiacchiere sul discorso NewsLetter, che spesso faccio fatica a far comprendere a alcuni nuovi clienti.
Non entrerò nel merito di come si scrive ma vorrei invece parlare di come andrebbe concepita la Newsletter.
Cosa è, perchè va curata.
Siamo oramai in un tempo in cui si DEVE uscire dalla logica di imporre al consumatore, di provocargli dei falsi bisogni, di indurgli illusorie voglie di acquisto. Si deve passare alla modalità "rapporto, ascolto, incontro, legame umano".
Questo perchè finalmente il consumatore si è reso conto della sua potenza e di conseguenza, a mio avviso, le cose con il tempo miglioreranno e si otterrà una società migliore.
Non sono utopie le mie, sono documentate e sostenute da Premi Nobel di Economia e illustri studiosi Economisti.
Da Fridmann, a Stiglitz
« La guerra moderna, fortemente tecnologica, mira ad eliminare il contatto umano: sganciare bombe da un’altezza di 15.000 metri permette di non sentire quello che si fa. La gestione economica moderna è simile: dalla lussuosa suite di un albergo si possono imporre con assoluta imperturbabilità politiche che distruggeranno la vita di molte persone, ma la cosa lascia tutti piuttosto indifferenti, perché nessuno le conosce. »
Joseph Stiglitz nel 2001
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per l'economia 2001
E che c'entra la Newsletter?
La Newsletter se usata con saggezza può diventare un'importante strumento per stare in contatto con la nostra clientela, per capire quanto è interessata a ciò che le comunichiamo, a capire se è nostra sostenitrice e condivide le nostre informazioni se davvero crede nel nostro prodotto, nel nostro servizio.
Esistono dei programmi, anche gratuiti, on line come:
http://mailchimp.com/ che io uso regolarmente,
SmartSerial Mail
http://www.jam-software.com/smartserialmail_free/
considerato uno dei migliori.
In tutti questi programmi si trovano plug in per vedere chi ha aperto le nostre mail, chi ha cliccato sui link indicati, chi si cancellato dalla nostra lista e tante altre cose.
Ma allora se è così semplice io a cosa servo?
Io servo per stendere un piano di comunicazione, riflettere, analizzare i dati e consigliarvi su come muoversi per conoscere davvero il vostro cliente e far si che la vostra relazione si sviluppi sulla pietra e non sulla sabbia.
Sui contenuti e sul galateo della Newsletter rimando a un'altro post!
Per contattarmi e lavorare con me
info@vanessarusci.com
cell 3939114016 solo orario ufficio
dal merc al ven 10 13 15 18
Lasciate pure un messaggio in segreteria sarete richiamati.

Non faccio la solita comunicazione, faccio comunicazione che serve.
Buona estate amici
Vanessa
Parte di report da Mailchimp, che mostra chi apre al nostra mail, chi clicca sui nostri link se ci sono


domenica 5 luglio 2015

La Bottega dell'Immagine e Luigi Lusini detto Gigi


Circa un mese e mezzo fa vengo contattata da un certo Gigi Lusini, fotografo senese di indiscussa fama, non sempre positiva, qualcuno ne parla anche  come un egocentrico megalomane... :-)

Ma come si sa io amo l'egocentrismo e chi ha il coraggio di viverselo serenamente, amo anche i megalomani che considero la contrapposizione a un popolo stereotipato che non è capace a esprimere se stesso."E se mi parlano male di qualcuno, lo devo incontrare!"

Mi chiede un appuntamento in piazza del Campo, in un bellissimo caffè, mi dice che sente parlare di me, bene e male, io ho un po la fama di vendere fumo perchè bendo le persone e gli faccio esplorare i luoghi, perchè li costringo a "annusare" le cose, perchè non insegno la tecnica, perchè faccio Work shop di nudo per sole donne... ect...

Gigi ha creato La Bottega dell'immagine a Siena, un circolo fotografico, non un club, e sta cercando davvero di fare cultura, ha posizioni lontanissime dalle mie, ma nella chiacchierata, dove nessuno ci crederà, mi ha fatto chiacchierare pochissimo (anche lui un empatico che non ha bisogno di troppe parole) ho sentito che avevo davanti una persona che amava davvero la fotografia, forse gli aspetti che io non amo particolarmente, ma indubbiamente, parlava di fotografia, era molto colto sull'argomento e aveva moltissima esperienza lavorativa, sul campo.

Come tutti sanno sto lontanissima dai circoli fotografici, come tutti sanno detesto certi circuiti della fotografia italiana.

E quindi che fare?

Non era un circolo fotografico...
E poi Gigi inviava mail così intriganti a livello cerebrale e culturale che non potevo scappare.

Poi la proposta di raccontarmi sul suo giornale on line, Camera Chiara, poi la proposta di un incontro con il Circolo...

L'intervista è stata una cosa molto carina, Gigi mi ha mandato tre domande e mi ha dato carta bianca, sono andata a ruota libera, non ha tagliato nulla, non ha modificato nulla, la verità è  che l'ultima volta che ho rilasciato un'intervista ho perso un lavoro con una cooperativa italiana molto importante, non per colpa del giornalista, preciso, ma per la grettezza della grande madre d'Italia, però la giornalista ha interpretato le mie parole e alla grande casa non è piaciuto, cmq grazie alla giornalista, davvero,..
Gigi invece lascia le mie parole, lascia le mie fotografie e questo mi piace, mi fa capire che davvero ho una persona davanti che vuole parlare di fotografia, che cerca confronti.

Poi l'invito in bottega.

Io amo parlare di fotografia e anche della mia fotografia ma la platea mi spaventa sempre, un'atavica reminiscenza delle recite scolastiche credo, o forse semplice umanità.

Vado e mi racconto, ho parlato tre ore, solo io, e fortunatamente Gigi, gli altri ascoltavano senza troppi feed back, solo quelli di un audace ragazzo e appunto Gigi.

Li per li non capivo, io amo scambiare per cui mi sembrava un percorso sterile, unidirezionale, non mi interessa più il giudizio degli altri, che ci si creda o no, l'ho baypassato, ma mi interessa l'altro, le sue idee, i suoi percorsi i suoi feedback.

Ma poi il calore umano è arrivato, da un grande Gigi, un gran bel personaggio e dalle mail.
Per cui quando potrò ci tornerò da uditrice, perchè voglio conoscere meglio quegli occhi attenti di fotografia che mi hanno ascoltato fino all'una di notte!

E poi con Gigi è nato un progetto...
La Bottega dell'Immagine Siena Foto Gigi Lusini

Ve lo racconto un'altra volta.

Il link per leggere l'intervista:
http://issuu.com/varuvanessarusci/docs/camerachiara_3-2015summerz__2_

Da pag 12

Buona lettura!


domenica 26 aprile 2015

Dove mi trovi a Siena?

Studio comunicazione e fotografia Vanessa Rusci Fotografia e comunicazione per aziende http://goo.gl/maps/U0iJX
Segnalibro realizzato per progetto Winefinger 2015 Regione Toscana e SerGe Genomics Siena

mercoledì 15 aprile 2015

Come trovare le coordinate GPS di un luogo non mappato e fare una mappa su google maps per raggiungerlo da iniviare a clienti e fornitori

Si, nell'era moderna può accadere anche questo: una azienda che seguo sta in una via che non esiste!
La sua bella foto da satellite conferma la sua esistenza ma nessun navigatore o percorso da mappe virtuali permette di arrivarci!

Sono riuscita a risolvere la questione usando
GOOGLE MAPS COORDINATE GEOGRAFICHE

Ti permette di puntare il tuo luogo e creare una mappa collegata a un link che puoi mettere su siti web, social e inviare per mail!

Mi è servito anche per inviare i dati a GOOGLE MAPS per la pagine BUSINESS

Provare credere!
GOOGLE MAPS COORDINATE GEO



Buona lavoro!!!

lunedì 13 aprile 2015

Altra comunicazione: Dare visibilità all'azienda attraverso i contest fotografici di settore

Con Gianni Tacchini del TNT Pub lavoro da sempre, devo a lui gran parte della mio percorso lavorativo.
Credette da subito sul metodo Sensoriale e mi permise di sperimentarlo per la sua comunicazione.
Nel 2002 cominciò a portarmi in Belgio per realizzare un reportage sulla birra artigianale fatta nei microbirrifici.
Quel lavoro è andato avanti per quasi 9 anni.
Gianni Tacchini è stato uno dei primi a importare birra artigianale dal Belgio, ha creato il più grande evento per microbirrifici in Italia, Il Villaggio della Birra ad oggi patrocinato dal Belgio, in questi giorni sta organizzando Lo Zythos Italiano.
Gianni mi ha sempre lasciato carta bianca, credendo nella mia creatività, permettendomi di sperimentare come ben pochi clienti fanno.
Ho realizzato per lui grafiche audaci e pannelli istallazione per fiere ed eventi , Salone del Gusto, Eat, Birrogustando, Villaggio della birra; locandine ed eventi per il suo storico locale aperto da lui 20 anni fa.
Ho esposto miei progetti in mostre e istallazioni invitando anche grandi artisti del panorama italiano e estero presso i suoi locali e durante le sue manifestazioni, Andrea Roldan, Patrizia Mori, Anna Ferrara, Palix e tanti altri.
Ho realizzato operazioni di marketing alternativo come set fotografici volanti e cene sensoriali.
Queste tre foto sono un lavoro che abbiamo realizzato per il Concorso FACE OF BREWERY.
Anche partecipare a dei concorsi di settore è importante per una azienda.
Per lavorare con me
info@vanessarusci.com
cell 3939114016
Sotto
Gianni Tacchini
Titolare TNT PUB
e creatore del Villaggio della Birra
Photo Vanessa Rusci
Gianni Tacchini Photo Vanessa Rusci
Gianni Tacchini Photo Vanessa Rusci

Gianni Tacchini Photo Vanessa Rusci

giovedì 2 aprile 2015

Comunicare con le immagini

Se vi trovate a leggere questo post, il punto rosso vi ha catturato l'attenzione, e sicuramente poi avete anche letto quello che le parole volevano comunicare.
Una delle tante "leggi" della comunicazione parla della semplicità.
Il punto rosso fa da catalizzatore, attrae l'attenzione.
La semplicità spesso attrae, in fondo siamo continuamente bombardati da messaggi visivi complessi e di fronte a un punto rosso su un foglio bianco il nostro sguardo si sofferma.
Non è una regola assoluta, in altri casi può essere proprio la confusione visiva a fare da catalizzatore, per cui ogni volta che si sviluppa qualcosa per comunicare si deve aver ben chiaro quale sensazione e quale leva si vuole utilizzare per cercare di arrivare a più persone possibili.
Non va mai dimenticato che l'importante di una campagna è il fatto di avere un prodotto o un servizio che realmente servono ai clienti.
Si, da una parte si può stimolare un bisogno fittizio, creando stereotipi ai quali aspirare, si pensi agli status symbol delle automobili di lusso, dei gioielli, di certe marche di abiti, ma in realtà siamo sempre di più davanti a un cliente consapevole, "scafato", che sceglie.
Fatte queste premesse, in questa "cartolina" ho voluto inserire un messaggio di consapevolezza.
La comunicazione server per far conoscere le vostre aziende, i vostri servizi, ma non va mai vista solo come un mezzo per "catturare" i clienti, questa è un'ottica vecchia, poco efficace.
Oggi la comunicazione deve puntare molto sull'identità dell'azienda, sui suoi valori, sulla sua dinamicità, sulla sua mission.
Questa cartolina parla di dialogo e di fiducia verso il futuro, parla di un potenziale insito nell'incontro, tra un'azienda e un cliente, ma anche tra esseri umani che "fanno" insieme.
Parla della consapevolezza dell'istante presente che è sempre un inizio, una partenza.
Questa è la comunicazione che faccio, che mi piace, che voglio "vendere".
Per un appuntamento
info@vanessarusci.com
Cell 3939114016
Qui trovate anche un esempio sul font:
notate come cambia l'impatto visivo e del messaggio utilizzando un Font (tipo di carattere) diverso.
Il primo, un Cinnamon Cake, comunica meno convizione, più "gioco".
Il secondo, Helvetica Compressed, arriva dritto al segno, sembra dichiarare una verità.
Vanessa Rusci

Vanessa Rusci

giovedì 19 marzo 2015

Fenomeno bizzarro!

Parlavamo ieri sera, con Andrea Bassega​, di un buffo fenomeno che abbiamo notato: io creo molti eventi per me e per le aziende, ma mai come nel caso del Workshop "About your body" Workshop per sole donne, ho ricevuto così tanti rifiuti alla partecipazione.

Badate bene abbiamo avuto un così largo numero di richieste che forse faremo due date, ma la cosa che mi ha sorpreso è stato l'altrettanto rifiuto ottenuto, ovvero ci si è presi il disturbo di premere "Rifiuto"...

Link Workshop

Non so trarre una conclusione definitiva, Andrea ha detto che evidentemente la cosa "muove" profondamente nell'inconscio.

Sarà il nudo?
Sarà il fatto che è per sole donne?
Sarà che tratta un tema come l'imparare a guardarsi e togliersi i pregiudizi visivi e le illusioni imposte dai media?

Ho invitato prevalentemente donne ovviamente, quindi sono state loro a rifiutare...

Buffo fenomeno  cmq.., continuo a pensarci.

©Vanessa Rusci So Ugly

mercoledì 11 marzo 2015

A proposito del mio prossimo workshop solo per donne

© Vanessa Rusci

                                  © Vanessa Rusci
La fotografia è un linguaggio, la fotografia è un mezzo per esprimersi.
Le cose che mi piacciono di più sono spesso prodotte da fotografi estremamente consapevoli di questo, si prodigano in progetti che raccontano il mondo filtrato dal loro animo, dalla loro sensibilità.
Faccio fotografia da quando ho 18 anni, ho sviluppato un rispetto per quest'arte che va oltre l'immaginabile, rispetto la fatica di chi produce importanti progetti fotografici, il tempo che dedica loro, rispetto la dedizione, il coraggio, la passione.
Mi confronto inizialmente con tutti, poi ovviamente scelgo con chi continuare e con chi no.
Detesto fortemente la superficialità in fotografia, chi crede che sia solo uno scatto, che l'aspetto tecnico superi l'espressione, chi non ha capito il suo linguaggio, la sua funzione.

Detto questo arriviamo al perchè di questo mio workshop.
La prima volta che ho visto una post produzione fatta professionalmente ero al Toscana Foto Festival a Massa Marittima, al workshop di Luca Musacchio  ero l'unica iscritta, era il 1998 o 1999 non ricordo, mi resi conto subito della potenza di questo strumento: era molto molto molto di più di ciò che si poteva fare in camera oscura, più preciso, più veloce, più tutto.
Successivamente a Milano durante una lezione tenuta da Fabrizio Ferri all'Università dell'immagine, nei Super Studi di via Bugatti vidi la prima post produzione professionale applicata su una foto di una ragazza normale che veniva trasformata in modella e compresi ulteriormente quanto potente fosse la fotografia nel creare stereotipi fantastici.

Nel 1999 avevo lavorato sul tema dell'anoressia, a stretto contatto con le ragazze malate, due di loro morirono, una si salvò, Lisa, ho parlato tanto con lei, con i medici che si occupavano della malattia, con i familiari delle vittime, decisi di fare un progetto, ma di non fotografare le malate e di lavorare invece sulla malattia, in maniera simbolica, renderla immaginario, trasformare in immagini la sofferenza, le illusioni, gli attaccamenti, gli errori della mente.
Ne uscì Ana, una istallazione fotografica relazionale, finanziata successivamente dall'Università di Siena.

Ricercando, sperimentando, capivo sempre più che l'immagine e lo stereotipo a cui ambiva chi si ammalava di un disturbo alimentare era un'illusione.
Era frutto di credenze che spesso nascevano da immagini di donne perfette, di donne che non esistevano nella realtà.
Non volevo lavorare solo sull'aspetto psicologico, ma affrontare il ruolo dell'immagine e creare altre immagini che stimolassero la riflessione.
Partecipai a un corso tenuto dalla fotografa toscana Cinzia Canneri che ci fece lavorare sul corpo e sull'autoscatto, sperimentai su di me la forza di guardare il proprio corpo da molti punti di vista, capii che l'immagine che produceva abbatteva il mio pre concetto, non sono mai stata magrissima, combattevo come tutte le donne con la linea, con il peso, con l'aspetto e poi io ero una di quelle che venivo sempre male in foto. Quel lavoro diede il via alla ricerca: i miei glutei, il mio seno, la mia faccia di profilo, le mie mani, i miei piedi se li fotografo io non erano come quelli delle altre fotografie, se usavo il bn vedevo il mio corpo non troppo differentemente da quello delle varie modelle che usavo per i miei lavori.

Negli anni successivi la ricerca è continuata, ho fotografato molto nudo, molte donne nude, mi sono fotografata molto, amando ormai il mio corpo e riconoscendone l'unicità.
Ero consapevole degli inganni della mente e della immagine.

Poi l'incontro con la bulimia, un altra bestia che attacca molte donne e purtroppo oggi anche uomini, anche in questo caso decisi di non lavorare con gli stereotipi: il vomito, la magrezza, la grassezza, anche perchè incontrando chi ne soffriva capivo che l'immagine ancora una volta creava stereotipi errati.
Le donne che soffrono di bulimia spesso sono persone normalissime,  alcune bellissimi, insospettabili e così decisi di mostrare il mio corpo, non perfetto come quello delle modelle ovviamente, ma vero, reale, raccontandolo con immagini molto artistiche, poetiche, sculture di carne mi piace definirle, e anche li la scelta di un'istallazione fotografica e relazionale, accanto alle sculture la rappresentazione del suicidio che la malattia rappresenta, suicidio lento del corpo, suicidio del prioprio io, suicidio del femminile, suicidio come estremo rifiuto della propria unica caratteristica: il nostro aspetto.
Nasce così So Ugly.
© Vanessa Rusci 

© Vanessa Rusci

© Vanessa Rusci

© Vanessa Rusci



© Vanessa Rusci


Partono poi le sperimentazioni con le donne, fino ad arrivare due anni fa a proporre questo Work shop:
Uno spazio di espressione fotografico, che serve a capire l'immagine e i suoi inganni, che serve a comprendere l'unicità di uno scatto fotografico, che serve a scoprire il proprio corpo e la grandezza della fotografia come strumento di racconto, di conoscenza, di consapevolezza.
Solo per donne per sentirci libere anche di spogliarsi se vorremo.
Senza nessun altro motivo.
Un work shop per chi inizia, impareremo insieme, per chi è esperto, approfondiremo e scambieremo le nostre esperienze, per chi vuole conoscere se stessa,  il proprio corpo e qualche "verità" in più sulla fotografia.
Guarderemo anche i lavori di grandi fotografe che hanno lavorato sui temi che il ws tocca e ci divertiremo.
Solo per 8 partecipanti, molti posti già prenotati
Info sul workshop:
https://www.facebook.com/events/419778661525216/?ref=3&ref_newsfeed_story_type=regular

Fotografie sul lavoro ANA Anoressia
e istallazione
https://varu71.see.me/atp2013

http://www.saatchiart.com/art-collection/Ana/90690/24064/view

Fotografie sul lavoro SO UGLY Bulimia
http://vanessaruscivaruartecontemporanea.blogspot.it/


venerdì 6 febbraio 2015

Michelangelo Bonitatibus - Concedimi un altro divenire Londra Gennaio 2015 - Servizio fotografico

Lavorare con Michelangelo Bonitatibus, poeta e scultore Italiano che vive a Londra dal 1994 è stato soprattutto un onore.
Michelangelo vive l'arte a 360 gradi, senza filtri, senza scissione dalla vita reale.
Sarà la sua dimensione di scultore a portare nelle sue parole tanto di materico e visivo, sarà la sua incredibile sensibilità a dar forma a racconti visivi infiniti e autogeneranti, sta di fatto che lavorare con lui per le strade di Londra inseguendo i personaggi delle sue poesie è stata sicuramente una delle esperienze più belle del mio percorso fotografico.
Avrò modo di raccontarvi nei prossimi post gli sviluppi di questo bel lavoro, finalizzato a realizzare una mostra fotografica sulle sue poesie e un E-book in italiano.
Abbiamo appena terminato la prima fase di Shooting e sono ancora eccitata dai ritmi e dall'entusiasmo che mi hanno mosso in questi giorni.

Quando mi inviò il libro accade subito qualcosa di incredibile: le immagini mi passavano davanti, con cicli temporali che si ripetevano dal passato al presente: l'antica roma, la grecia, ma anche le metropoli moderne, la tecnologia dei nostri giorni.

Si la fotografia permette di raccontare l'invisibile, nel suo enorme paradosso diventa ambasciatrice di percorsi interiori inenarrabili senza di lei.

Con Michelangelo abbiamo guardato il mondo con gli occhi dell'inconscio, tuffandoci nel mito, nel reale, nel quotidiano e nel divino...ed è stato potentissimo.

E poi Londra ci ha regalato anche il sole! Insieme alla neve, al confronto con una Italia che fatica a reggere il passo, insieme a quei ottimi Tea delle 17.

Il mito e la poesia.

La fotografia e l'arte.


Ed ecco due scatti di cui mi sono immediatamente innamorata...
una piccola anticipazione di un lavoro che è solo iniziato...


Michelangelo Bonitatibus - Portrait Londra 2015 Photo Vanessa Rusci

Michelangelo Bonitatibus - Portrait  Londra 2015 Photo Vanessa Rusci

mercoledì 7 gennaio 2015

E le bottigliette sono tornate a casa loro! La nostra visita alla fabbrica Tassoni! Si proprio quella della Cedrata!

Che dire? Quando un'esperienza finisce c'è sempre un po di amaro in bocca! Ma non questa volta, visto che l'avventura si è conclusa con una bella Cedrata Tassoni!

Allora tutto ebbe inizio all'inizio del 2013: ideammo una campagna Virale sui social Network che aveva come soggetto la cedrata Tassoni!

Usavamo Instagram per realizzare le nostre foto, Twitter per i nostri Non Sense, le nostre vignette di BigStrips, insomma tutto ciò che era Social per veicolare il nostro messaggio: ci piaceva la Tassoni!

E così nascevano simpatiche mini pubblicità, che potete rintracciare con l'hastag #tassonimonamour

su iconosquare
http://iconosquare.com/viewer.php#/tag/tassonimonamour/

Ovviamente, successivamente l'hashtag è diventato popolare come volevamo e come ci auspicavamo!
Oggi infatti l'hahtag è usato da moltissimi utenti social.

Gli ingredienti di questa campagna sono stati la creatività, l'arte, la storia dell'arte, la conoscenza dei nuovi media, tanta ironia e la convinzione che la Cedrata Tassoni rappresentasse un brand che riassumeva quello che noi crediamo essere il vero MADE IN ITALY!

Tradizione, etica, qualità, rispetto del lavoro, rispetto dell'ambiente.

Così la nostra bottiglietta ha girato il mondo: dagli stati uniti all'europa, dai casi da risolvere di Hellokitty detective (sperimentando un Cross Brand underground),  alle storie della ns letteratura, dal mare, alla montagna e poi è arrivata a casa sua!

Siamo stati a Salò presso la fabbrica Tassoni e li c'è stata la rimpatriata!

Anche in questo caso il reportage è stato fatto con smartphone e Instagram, diffuso poi su tutti gli
altri social.

La fabbrica Tassoni è una grande e affascinante fucina di creatività!

Abbiamo documentato tutti i passaggi di preparazione, dal trattamento dei cedri all'impacchettamento delle bottiglie pronte per  la spedizione!

Prezioso compagno di viaggio è stato l'ex AD Angelo Bettinzoli, che con la sua passione e la sua concretezza ha saputo trasmetterci lo spirito Tassoni!

E' ovviamente immaginabile che in una fabbrica come quella tutte le persone sono speciali e indispensabili!

Ecco un po di fotografie che circoleranno sui social e che stanno partecipando a dei concorsi molto importanti!

Eh si la comunicazione oggi sta subendo enormi trasformazioni!

Insieme a YC Communication abbiamo lavorato quasi due anni a questo progetto e continuiamo per sviluppare nuove idee che siano funzionali e vincenti per le aziende, che usino l'arte, la creatività e la cultura miste con un po di ironia e leggerezza per far vincere il vero MADE IN ITALY italiano!

Ci vogliono aziende che osino, che non abbiano paura di confrontarsi direttamente con il nuovo, che credano nell'eccellenza italiana anche dei creativi.

Il Tassoni Day sarà a Gennaio, il giorno 11, seguitelo con l'hashtag #tassoniday #tassonimonamour
scoprirete tante belle cose sulla Cedrata e vi farete due belle risate con le strips di VaRu DadaCris il Basse e FaboulosFab!

Intanto qualche anteprima della magica fabbrica Tassoni
La sala della memoria Tassoni

Parte dell'impianto di imbottigliamento della Cedrata

La fase della pelatura è sicuramente una delle più affascinanti e interessanti

La preparazione delle bottigliette
Imbottigliamento

La tappatura



Noi brindiamo con Angelo Bettinzoli con un ottima Cedrata!

Pronte per l'inscatolamento


Tutte le fotografie che vedrete nel Tassoni Day sono di: 
Andrea Bassega
Cristina Pascucci
Vanessa Rusci
Fabio Santini

Tutta l'operazione è stata realizzata con collaborazione con YC Communication Collettivo Italiano per la comunicazione e la diffusione del MADE IN ITALY.