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Visualizzazione post con etichetta sensorialità. Mostra tutti i post
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lunedì 2 gennaio 2017

La mia fotografia food per le aziende: racconto il cibo attraverso i 5 sensi e l'arte

Quando racconto un prodotto lo studio a fondo prima di fotografarlo:
che profumo ha? Che sensazioni stimola al tatto, al gusto, alla vista, all'udito?
Le nostre percezioni, sono così automatiche che non le viviamo più.
Panettone Artigianale fotografato per Opera Waiting Poggibonsi
Fotografia Vanessa Rusci tutti i diritti riservati
VR Comunicazione Siena Food & Art
Non ne abbiamo consapevolezza.
Ho studiato molti anni la percezione, a seguito dell'incontro con Fabrizio Ferri e la sua scuola che ho frequentato a Milano, una scuola che insegnava attraverso il metodo dei 5 sensi, ovvero, stimolare la consapevolezza sensoriale. Fu per me logico successivamente ricercare nel campo della percezione e associarlo alla fotografia.
Se banalmente la gran parte di noi possiede i 5 sensi, e altrettanto banalmente nessuno ne ha quasi più la consapevolezza, (inutile ripetere che non usiamo quasi più l'olfatto, il tatto, siamo spesso inconsapevoli dei sapori  del cibo, del suo rumore, ascoltiamo solo i rumori più forti), non è sicuramente banale, il tentativo di riappropriarsi delle percezioni e utilizzarle per la creatività, per la fotografia.
-Inebriata vacillo-
Panettone Artigianale Opera Waiting Poggibonsi
Fotografia Vanessa Rusci tutti i diritti riservati
VR Comunicazione Siena Food & Art

- La mia mano tocca delicatamente la sua morbidezza e la bocca si apre in attesa... -
Panettone Artigianale Opera Waiting Poggibonsi
Fotografia Vanessa Rusci tutti i diritti riservati
VR Comunicazione Siena Food & Art

- Il profumo arriva alle narici e la mia lingua si muove -
Panettone Artigianale Opera Waiting Poggibonsi
Fotografia Vanessa Rusci tutti i diritti riservati
VR Comunicazione Siena Food & Art
Le immagini oramai ci sommergono, la quantità prodotta giornalmente ha superato l'immaginazione: lo stile, la potenza, il linguaggio sembrano essere oramai spariti, se non per rari e intermittenti casi sparsi in giro eccessivamente silenziosi.
Quindi che senso ha raccontare un prodotto?
Che necessità c'è di chiamare un fotografo quando l'immagine è così facile da realizzare, così inutile in un oceano di immagini "usa e getta"?
un pomodoro è un pomodoro
un prosciutto un prosciutto
un biscotto un biscotto.
- Friabile esplosione di gusto -
 Biscotto Artigianale Opera Waiting Poggibonsi
Fotografia Vanessa Rusci tutti i diritti riservati
VR Comunicazione Siena Food & Art

- Leggero sale al palato -
Biscotto Artigianale Opera Waiting Poggibonsi
Fotografia Vanessa Rusci tutti i diritti riservati
VR Comunicazione Siena Food & Art

- Incuriosisce il suo profumo -
Biscotto Artigianale Opera Waiting Poggibonsi
Fotografia Vanessa Rusci tutti i diritti riservati
VR Comunicazione Siena Food & Art
Ero stufa però di questo modo di ragionare e fotografare, annoiata soprattutto, e poi anche i risultati delle fotografie per le varie campagne non davano risultati confortanti: la gente è anestetizzata, le belle immagini non pagano più, i prodotti non escono come protagonisti, ma sono solo uno still del nostro film quotidiano, still inutile, vuoto, dimenticabile.
Come potevo fare ancora fotografia che fosse utile e non un semplice processo di riproduzione?
Come potevo raccontare i prodotti che incontravo, i luoghi che visitavo e soprattutto come potevo sottolineare l'unicità del prodotto?
Non un pomodoro ma quel pomodoro, cresciuto in quella terra, con quel profumo, con quelle caratteristiche.
Così ho deciso di sperimentare le mie percezioni e usarle per realizzare le mie foto.
Fare ritratti dei prodotti, assaggiarli, viverli, sperimentarli.
Stimolare la fantasia quindi assaggiando un formaggio stagionato, toccando la pelle di una pesca matura, odorando il profumo umido di ragù che sale da un piatto fumante, raccontare la texture di un panettone ben lievitato.
Come qualunque arte la fotografia ha bisogno di tempo, studio e attenzione, questo metodo mi permette di andare oltre allo stereotipo comune e produrre immagini che sono fuori dagli schemi, che diventano quindi interessanti, coinvolgenti. Produrre fotografie che raccontano una storia, che hanno un titolo, che tornano a essere fotografie, non stock di fotografie, non semplici scatti, ma nature morte d'autore o meglio in inglese: Still Life d'autore, ancora vivo, ironico destino di uno scatto.
Il mio metodo è un modo per andare oltre il mio stile, oltre l'idea stereotipata che ho di un prodotto, e creare invece uno stile unico e specifico per ogni servizio fotografico.
Le percezioni sensoriali aprono un magazzino culturale che è differente per ognuno di noi, creano immagini nuove e fortemente comunicative.
La mente si assuefà allo stereotipo e quando si dice che si si devono realizzare immagini sul trend del momento si è già vecchi, si è già indietro, saremo quindi meno visti, meno vissuti, meno efficaci, oggi occorre incuriosire, stupire, stimolare, meravigliare.
Amo anche giocare con la sinestesia cercando di riassumere in uno scatto le mie personali percezioni più dirette: un profumo intenso e dolce diventa uno sfuocato fortemente contrastato, una morbidezza del palato diventa una inquadratura perfettamente equilibrata.
- Invisibile percezione -
Cipolla e Zafferano per Opera Waiting Poggibonsi
Fotografia Vanessa Rusci tutti i diritti riservati
VR Comunicazione Siena Food & Art
Le mie fotografie di food non sono immagini comuni, ho una attrezzatura particolare che mi permette di giocare su tanti fattori, invento di volta in volta filtri e elaborazioni.
L'errore che spesso si commette è quello di cercare una sterile perfezione, fermandosi alla forma, perdendo così la potenza comunicativa della fotografia autoriale, dimenticando la potenza dell'immagine.
Tornare a comunicare passa da qui, senza arroganza ma con la voglia di tornare a ragionare di fotografia con la necessaria serietà e il dovuto rispetto.
Il resto è manierismo e superficialità.
E infatti c'è poca meraviglia in giro e spesso i creativi non hanno più tanto da dire.
- Kandinskij - Ready made di una percezione del profumo di cipolla -
per Ristorante Il Leccio Montalcino
Fotografia Vanessa Rusci tutti i diritti riservati
VR Comunicazione Siena Food & Art
Visita il mio sito e scopri tutti i miei lavori:
www.vanessarusci.com
contattami
vrcomunicazione@vanessarusci.com

martedì 11 marzo 2014

Un luogo dove parlare di Fotografia Sensorialità e Sperimentazione... su Google plus

Ho creato una comunity su Google Plus, con varie sezioni



Io parlerò delle mie sperimentazioni e del mio percorso sensoriale!

"Sto sperimentando da oramai 10 anni la sensorialità , la mia è una ricerca che mira a sperimentare l’uso cosciente dei 5 sensi e l’influenza che riscoprire queste percezioni, farle proprie ha sulla fotografia,  insieme alla sinestesia studio anche la sinestesia, interessante riflessione sulla percezione.Inoltre la mia ricerca mira anche a dimostrare molte altre delle mie tesi, una tra tante il pregiudizio visivo.

Ritengo infatti il che la nostra cultura e il nostro background visivo influenzino molto il nostro "vedere" e di conseguenza la nostra scelta di selezione al momento dello scatto.

Tutti gli  esercizi sensoriali che faccio e che faccio fare ai miei allievi servono a dimostrare che una volta riaccesi i sensi e compreso il  loro funzionamento si scattano fotografie diverse, molto più "nostre", molto più consapevoli.Attivare i sensi si fa in tanti modi e gli esercizi da fare sono davvero molti, ma il grosso problema, che oramai ho riscontrato con certezza quasi assoluta,  è la difficoltà del soggetto a lasciarsi andare alla scoperta delle percezioni sensoriale, la mente crea molte diffidenze, e soprattutto prima di riuscire a ottenere dei risultati occorre un po di tempo,una tavolozza di colori, che prima vanno testati e poi con il tempo si impara a mescolarli e a usarli.S tratta di una sorta di meditazione sensoriale mirata a far una fotografia molto personale, contesto infatti che molti stili vengono schiacciati dalle mode del momento perchè non riconosciuti o accettati, o per insicurezza, o per rincorrere modelli di successo idioti che porteranno ovunque tranne che al successo.

Tutto il mio percorso si basa  testi della Gestald, di percezione visiva e ottica, di anatomia e molti altri, che via via condividerò con voi.

E' molto difficile spiegare la sensorialità perchè ritengo che sia estremamente pragmatica e siccome la fotografia di sé per sé non è scienza esatta,  potete capire la difficoltà di poter dimostrare tutte le mie tesi.

La cosa che mi consola e'  che cmq chi partecipa ai miei corsi e alle mie lezioni sensoriali sviluppa naturalmente un bisogno di sperimentare e già questo e un gran risultato, inoltre ho potuto constatare che chi si approccia alla sensorialità, pur magari poi abbandonandola nel metodo, cmq stabilisce con questa arte un legame molto profondo e difficilmente l'abbandona."

domenica 17 marzo 2013

Mimosa per la Festa della donna

Mi sono divertita a fotografare un ciuffo di mimosa: Set Spartano, cartoncino bianco e un flash laterale dall'alto a dx.
e poi il via alla creatività...
il profumo della mimosa, in onore al metodo dei 5 sensi mi sono messa a odorare questo splendido fiore, a accarezzare la morbidezza delle sue piccole sfere gialle, osservando i disegni dei suoi rami, delle sue foglie ho pensato alle donne, alle loro innumerevoli sfaccettature e così oltre che per le aziende che seguo ho voluto creare immagini per le donne, le donne del mondo, le donne che adoro e quelle che immagino a lottare per le strade, in mezzo alla crisi, nelle guerre, nella fame.
Ecco alcuni scatti, alcuni per la campagna pubblicitaria, altri di ricerca.
La serie completa di ricerca verrà inserita nella nuova sezione in costruzione ARTE del sito internet.
Buona Visione
e buona primavera!
Vanessa